domenica 27 settembre 2009

Essere forti

L'uomo forte deve possedere queste doti:
  • Resistenza: poter eseguire, senza debolezza, un lavoro prolungato e di sopportare ogni genere di fatica - temprati al freddo, al caldo, alle intemperie.
  • Potenza muscolare: poter eseguire, con ogni parte del corpo, sforzi sufficienti in tutti i sensi.
  • Velocità: capacità di poter fare gesti vivi - scatti rapidi - partenze istantanee ad un dato segnale.
  • Abilità: destrezza, non solamente nel servirsi dei propri muscoli e utilizzare le proprie attitudini per raggiungere un preciso risultato, ma anche nell'economizzare le proprie forze per ritardare la comparsa della fatica.
  • Qualità del carattere: energia, volontà, coraggio, sangue freddo, colpo d'occhio, decisione, fermezza, tenacia, resistenza ai dolori fisici e morali.
  • Sobrietà: temperanza e frugalità nel bere e nel mangiare.

da "Le code de la Force" di Hébert

Qualche attinenza con l'Esprit Yamak?
Molti nomi, una via..


ps: qualche settimana fa (ma me ne sono accorto solo oggi) anche Dan di pkgen ha scritto qualcosa sull'essere forti, prendendo la questione dall'altro verso.. Ovviamente mi trova d'accordo, ma voglio vederci una certa complementarietà. Voglio capire me stesso ma, nel frattempo, voglio essere forte. Che pretese, eh?!

4 commenti:

Ilrosso ha detto...

Ciao gato,
chiedo dei chiarimenti riguardo al post di Dan.
Lui comincia nel dire che l'arte in cui ci applichiamo è solamente un veicolo che ci permette di diventare forti. Diventare forti per lui non è saltare più alto o più in lungo, o muoversi più veloce, ma è una loro diretta conseguenza, in quanto miglorarci e diventare ogni giorno più forti ci farà conoscere sempre meglio noi stessi, in quanto affronteremo situazioni nuove, che non fanno parte del nostro bagaglio empirico. Non sappiamo come reagiremo, e non conosciamo questo lato di noi stessi, in quanto non ci erano mai capitate situazioni simili.
In conclusione, per Dan, migliorarci, spingerci sempre più in là di quanto siamo ora, ci permetterà di affrontare situazioni mai affrontate, quindi scoprire lati di noi stessi che per un'assenza di esperienze di questo genere non conosciamo ancora.
Giusto?
Grazie in anticipo!;)

gato ha detto...

giuste osservazioni, ma mi permetto di sottolineare un'altra sfumatura..
"In this case, a traceur’s true test is not in how far he can jump, or how quickly he can move, or how many muscle-ups he can complete, or even in his level of ability: but rather it is in what he finds in the art – what he finds in himself."
Si è tanto più forti tanto più si è risoluti, si è tanto più risoluti tanto si più si è coscienti della causa che ci fa muovere; se la causa che ci fa muovere è profonda (come solo poche cose lo sono) stiamo andando nella direzione giusta.
scusa se sono poco chiaro, è difficile scrivere di ste cose ;)

ghost ha detto...

wei amico mio...volevo innanzitutto dirti che ieri ho finito di leggere tutto il tuo blog,ed io sono senza parole.e in piu' sto cercando anch'io di diventare sostenitore del blog dello studio dei koan ma non riesco.....e' meraviglioso comunque

gato ha detto...

bella ghosty!!