sabato 20 giugno 2009

Rischio

Avverto che quello che segue è un ragionamento assiomatico, formulato, quindi, per la sua utilità e non dimostrato.

Ritengo che il rischio (R) di un movimento sia data dal prodotto tra difficoltà del movimento (D) e pericolosità del fallimento (F).
Quindi: R = D x F

La difficoltà è influenzata da condizionamento generale e mentale, conoscenza specifica dello spot, memoria motoria del movimento in questione, stato d'animo momentaneo e altre cose che ora mi sfuggono.
La pericolosità è influenzata, solo in minima parte, dal condizionamento e, di fatto, esula il nostro controllo.
E' quindi evidente che R>0. L'importante è saperlo, valutare bene quanto il rischio sia alto. Quanto al perchè si accetti il rischio, beh.. questa è altra storia.

In definitiva, la possibilità di sbagliare c'è sempre.. è necessario accettarlo. Non siamo onnipotenti, solo preparati e l'incidente può succedere lostesso.
Io non mi sento un incoscente ma se mi capiterà un incidente cercherò di valutare quanto sia imputabile ad una mia scelta sbagliata e quanto a fattori incontrollabili.


Accetto questa scommessa, ma gioco con attenzione.

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