martedì 7 ottobre 2008

Parentesi storica e analisi (molto) critica - parte 3

Terzo video: a gato's parkour trip

Background: Dicembre 2007, fresco fresco dal viaggio a Lisses e forte di un workshop (quello a prato con Vigroux) veramente devastante. Mi allenavo con maggiore costanza e impiegavo parecchio tempo per condizionare. La mia idea di parkour si era ulteriormente sviluppata in senso utilitaristico, abbandonando flips e fronzoli vari.

Regia: C'è poco da dire. Cinque piani sequenza che garantiscono il massimo distacco possibile. I movimenti e il ritmo sono perfettamente apprezzabili. Ancora non è stato fatto il passo dell'audio naturale che garantisce un' ulteriore dimensione di analisi. Il viraggio all'azzurro ci piaceva.



  • la precisione è decisamente aumentata
  • percorso quasi interamente "utile"
  • ritmo ancora lento nelle sequenze più difficili
  • una planche ancora in fase embrionale
  • qualche passetto di troppo

sabato 7 giugno 2008

Parentesi storica e analisi (molto) critica - parte 2

Secondo video: LFCA Strikes Back

Background: 2007, avevo sostenuto i primi workshop con il team Belle a Bologna e Firenze, nonchè l'Osram Parkour World Meeting. Cominciavo a capire come ci si doveva allenare e quali aspetti del parkour erano più importanti, inoltre il tempo aveva perfezionato la tecnica.

Regia: Innanzitutto anche qui la Warner s'è ciucciata la colonna sonora sulla quale il video era stato magistralmente montato, quindi lasciamo stare la musica. Per il resto abbiamo piani sequenza più lunghi che permettono di apprezzare meglio le successioni di movimenti. L'intro è decisamente pomposo e arrogante, ma al momento ci era piaciuto. Inoltre il bianco e nero ha reso il video, unitamente a una scelta più precisa delle inquadrature, più accattivante.



  • la precisione lascia ancora molto a desiderare: 3:20 e 4:25
  • l'utilità dei movimenti comincia ad essere più importante, ad esempio nelle sequenze di arrampicata sulla casa e su oriocenter, ma in generale è ancora pieno di movimenti senza senso
  • sono presenti movimenti di una certa difficoltà, anche se mal eseguiti, come il backflip.
  • i salti di fondo sono ancora brutti, le gambe si piegano parecchio più di 90 gradi e il roll è abbastanza pietoso.

mercoledì 7 maggio 2008

Parentesi storica ed analisi (molto) critica - parte 1

Il metodo storico consiste di tutte quelle tecniche e quelle linee guida con le quali gli storici usano le fonti per fare ricerche e scrivere la storia. Uno dei privilegi della storia contemporanea è la possibilità di fare ricerca attraverso i filmati, uno strumento che (accertatone l'autenticità) produce una grandissima quantità di materiale da analizzare: dai contesti ai dialoghi, dalla prossemica all'abbigliamento, solo per citare qualche possibile spunto di analisi sui soggetti. C'è poi da tenere presente anche dell'estrema importanza rivestita dal linguaggio della regia, del montaggio e della fotografia.

Nel parkour una ricerca personale di tipo storico si può fare andando a scavare nella produzione scritta di una persona o nei suoi video. Il secondo modo, decisamente più facile, consiste nel guardare tutto il materiale video riguardante una persona in senso cronologico per apprezzarne l'evoluzione. Qui di seguito propongo i pochi video che ho girato nel corso degli anni e intendo farne una breve analisi critica. Il video è stato girato tutto lo stesso giorno (unica nota a mia discolpa..).

Primo video: Le folies de Città Alta

Background: Nel 2006 comincio a praticare parkour in maniera cosciente, anche se errata. I miei allenamenti erano discontinui e disorganizzati. Ho superato questa impennata iniziale solo grazie al condizionamento derivante dagli anni di Judo e di Capoeira che avevo alle spalle.

Regia: Montaggio e inquadrature sono scelti per aumentare la spettacolarità, non certo per consentire la miglior comprensione del movimento. Inoltre si fa uso, di tanto in tanto, della slowmotion che rende molto difficile l'analisi del flow. Si noti che il video è stato girato tutto in una giornata.



  • la maggior parte dei movimenti sono male eseguiti, sono sporchi, imprecisi e, ogni tanto, lenti. Un running "precision" a 2:35, 5:44 notare il dettaglio del piede in posizione scorretta.
  • spesso le sequenze mancano di ritmo, i movimenti sono spezzati. Un esempio è la sequenza del backflip a 2:02. Una certa ricerca si comincia a vedere a sprazzi, ad esempio sul carroarmato a 2:10.
  • non presto la minima attenzione all'utilità di un passaggio, le tecniche vengono eseguite per il solo valore estetico o per la loro complessità relativa. Emblematiche 2 sequenze, la prima a 2:00 , la seconda a 2:32. Anche qui c'è qualche buono spunto, 5:54.