martedì 24 agosto 2010

Il giusto valore all'Estetica?

Ricordo con precisione che David Belle, in un'intervista (mi pare una nella trasferta a NY), sottolinea come lo "stile" di un movimento sia da mettere in secondo piano rispetto alla capacità di portare a termine un "problema"; cioè bisogna concentrarsi più sulle qualità fisiche che ci permettono di compiere uno o più movimenti grossi (esplosività, resistenza, focus, sicurezza ecc..) piuttosto che affinare la leggerezza, le coordinazione e la tecnica che ci permettono di mantenere un flow perfetto. Comprendo qual'è il punto di vista di David Belle, è mosso dall'utilitarismo puro: un pompiere che salta da un tetto e si salva la vita, 'fanculo al flow! Però..

Secondo me alcuni canoni estetici (si parla di estetica naturale) ci si sono impigliati nei geni, durante il lungo periodo in cui gli ominidi si sono evoluti potrebbe essersi fissato un senso estetico per i movimenti fatti bene, curati e sicuri. Il valore adattativo di questo senso estetico è presto detto: riconosco il bello in un movimento ben eseguito (leggi sicuro, silenzioso e efficiente), cerco di imitare il bello (leggi mi focalizzo sull'efficienza dei miei movimenti). Ovviamente è tutto un castello di carte, il mio.

Rimane il fatto che molti praticanti, come me, cercano nel parkour non solo un sistema integrato per superare gli ostacoli, ma una disciplina totale, che ci permetta di continuare a crescere, sempre. Ecco quindi che il "flow" acquista un posto importante nel mio parkour. Il valore dello "stile", che riconosciamo subito come estetico quando lo vediamo da fuori, è duplice quando lo analizziamo da dentro: è un buon modo per essere sempre focalizzati sul momento presente, sul movimento che si sta eseguendo e non su quello che ci aspetta tra pochi secondi, e un metro che ci permette di misurare quanto "possediamo il movimento".

Discipline is not so much about imposing something than focusing on what you do and try to give what you do some efficiency and style. So there's no like "I focus now because I'm training". Training is all the time and never ends, especially regarding the little details of life. If we take a seat, we try to be as silent and light as possible. If we open a door, same. We want to use a few energy as possible in the daily routine. We want to break the daily routine by being aware. That's discipline.

PS: Tra le due fotografie, quale movimento appaga maggiormente il vostro senso estetico? ;)

mercoledì 4 agosto 2010

Piccoli regali all'ego..

Lo so, lo so, ma ho una buona scusa. Il videino (una giornata tra riprese e montaggio) che ho prodotto è dedicato a tutti i bergamaschi che spingono qualcosa, che lo fanno da tempo e con fotta, perchè la nostra è una promessa reciproca: tu spingi la tua roba che noi spingiamo la nostra, e tutti insieme siamo orgogliosi e contenti. Forse dall'esterno sembrerà un po' strano, ma la scena underground bergamasca è, per quanto possibile, integrata e solidale. Bergamo è un buco, ci si conosce tutti e ci si spinge. Troppo tempo è passato dalle mie ultime produzioni video e troppa gente continua a chiedermi se ho in programma nuovi video. Io ho provato a spiegargli che meno mi vedono su internet e più mi sto allenando, ma loro rimangono un po' delusi. Ecco quindi un omaggio a tutti i bergamaschi che mi danno la fotta e una piccola concessione al mio ego :) 


Più nello specifico, sul video.. (sempre riferito a questa analisi)
Autosservazione: l'utilizzo di una camera soggettiva porta numerosi vantaggi.. piani sequenza lunghi, sensazione realistica, pochi tagli.. purtroppo diventa difficile apprezzare i movimenti, ecco perchè ho usato un effetto wide, anche se un po' distorcente, permette di vedere almeno un po' il footwork e le mani (comunque più che far sembrare i movimenti più grossi, schiaccia le altezze..). La velocità non è stata modificata mentre non sono riuscito a rinunciare ad una colonna sonora dedicata. Il percorso è stato eseguito realmente in una giornata, "buona la prima" salvo un' eccezzione (non perchè avessi sbagliato ma l'inclinazione della camera era sbagliata). La zona era nota ma i movimenti non sono stati studiati nel dettaglio.
Autovalutazione: 3/5

PS: dedicato al passato, presente e futuro del Paciana collective, BGs Team, VocalamityCheck Point Charlie, Bergamoreggae, chi dipinge, chi canta, chi balla e chi carezza il vinile, a tutta la Bergamo che spinge e resiste in ogni nuova forma che si possa pensare, se c'è la mente la sostanza rimane antica. Menzione speciale per Il Baro, un'ispirazione.