domenica 28 giugno 2009

Litania della paura

Non devo aver paura
La paura uccide la mente
La paura è la piccola morte che porta con sè l'annullamento totale
Guarderò in faccia la mia paura, permetterò che mi calpesti e mi
attraversi
E quando sarà passata, aprirò il mio occhio interiore e ne scruterò
il percorso
Là dove sarà passata la paura non ci sarà più nulla
Soltanto io ci sarò

F. Herbert, Dune


Interessantissimo strumento per la focalizzazione e il rilassamento..
Per un esempio di impiego nel parkour si veda qui.
Io l'ho usata personalmente parecchie volte, è un sutra ed è efficacie.

3 commenti:

Dani ha detto...

...Momenti cinematografici indimenticabili...

Dani ha detto...

Per essere più serio... in merito alla paura ho riflettuto tantissimo, soprattutto a causa degli sport di combattimento che sto praticando ( a dire il vero ora sono fermo da un po', ma riprenderò).
Nel combattimento la paura deve diventare un'alleata domabile. E'naturale avere paura di ricevere sessioni continue di colpi al viso che possono causare ferite; il nostro istinto ci porta a proteggerci o a cercare di evitare situazioni inutilmente pericolose. Proprio qui sta il punto di contatto con la paura: in un incontro la paura ti salva le ossa perchè grazie al timore tu cerchi di evitare di essere colpito. Questo atteggiamento ha due uscite: la continua fuga e la sconfitta (ovviamente parlo di un incontro), oppure la convivenza e l'uso. Riuscire a controllare i riflessi nei momenti di paura in un combattimento aiuta a schivare e a proteggersi dai colpi avversari. Io ho paura del pugno che mi sta arrivando, quindi, siccome mi sono allenato per farlo lo schivo o lo paro. Perciò, quando si combatte, più che non avere paura (e perciò comportarsi in modo incosciente finendo quasi sempre per perdere ed esporsi troppo) è utile ascoltare la paura ed allenarsi ad approciarsi in modo attivo a quella sensazione per schivare i colpi e proteggersi. Per dominare davvero questa situazione bisogna, però, aver preso almeno una volta il colpo. Conoscere l'entità dei colpi comporta modificare la dose di paura fino a poter decidere quando non ascoltarla e non muoversi ricevendo il colpo (perchè per esempio potrebbe portare un avversario a squilibrarsi in avanti e mostrare il viso per un diretto).
Ovviamente tutto ciò che ho scritto è frutto di mie elucubrazioni non supportate da alcuna teoria scientifica, perciò potrebbe essere tutto un mio flip Che però su di me funziona, perciò amendiocane. Autocondizionamento.

gato ha detto...

verovero.. venendo dal judo avevo (e probabilmente ancora ho) una certa paura del colpo. Finisce che, per contrappasso, non cerco di schivare ma avanzo scoperto e, immancabilmente, piglio le cartelle. Devo proprio imparare a stare coperto, schivare ed entrare chirurgicamente, ma è stra difficile. Oltretutto è stra tentante entrare scoperti fino a brancarsi, poichè, per noi, una volta che sei in corpo a corpo è vittoria quasi assicurata.
Problemone: il corpo a corpo va bene solo 1vs1, in altre circostanze è inutile.. quindi sota col cò e imparare a dare e prendere colpi.