venerdì 10 luglio 2009

Il budello della Rocca

Ricevo dal mio amico ed esploratore Jimbo, il report di una breve capatina "dentro" la Rocca di Città Alta. Eccolo:

9-7-09
22.00_Scavalco facilmente il muro di mattoni dell'asilo nido di città alta, in parte al museo storico, mi trovo in uno spiazzo ghiaioso. Proseguo fino a trovare la vecchia rampa di scale che porta all'altra entrata (sbarrata da decine di anni) della Rocca. Salgo per pochi metri e sulla sinistra comincia l'inferiata metallica. Sembra essere stata costruita più per evitare che la natura selvaggia esca piuttosto che per paura che qualcuno vi penetri. La scavalco con inaudito piacere, cercando di focalizzarmi sul silenzio. Mi trovo su di un sentiero di pietre coperte di foglie secche, avanzo fino ad uno sbarramento, ci passo sotto. Davanti a me si apre una vera e propria ferita della terra. Un grosso scavo che dovrebbe diventare un parcheggio ha sventrato il fianco di città alta, portandosi via un boschetto con uno stagno (uno degli ultimi luoghi ospitali per gli anfibi della zona). Ora mi faccio più cauto, sono visibile dalle case in basso. Proseguo per una cinquatina di metri aquattato a terra, quasi a quattro zampe, finalmente vedo l'entrata.

La luce comincia a calare in fretta. Entro nel buco. Accendo la mini torcia ad incandescenza, illumina pochissimo. Faccio un rapido sopraluogo. Tutto agibile. Sulla via del ritorno vado a controllare che l'entrata dalla parte della mensa universitaria sia aperta, pare esserlo.
22.15_Mi avvio per lo scavo, attardandomi ad osseravare interessato un pluviometro elettronico attaccato ad una presa, lì all'aperto. Scavalco il muro dell'asilo e sono fuori.

10-7-09
13.00_Io e Magda usciamo, ci dirigiamo alla mensa universitaria. Come due studenti qualsiasi entriamo nell'edificio ma poi tiriamo dritti e passiamo un cancello (al quale manca la serratura). Siamo nel vecchio zoo della rocca (mi ricordo dell'aquila con l'occhio di vetro, saran passati 20 anni). Camminiamo, saliamo della scale, a destra si vede uno scorcio del chiostro di S, Francesco, a sinistra una rete metallica. Aggiriamo. Siamo allo scavo. Questa volta c'è luce, ci muoviamo bassi, aspettiamo poi ci muoviamo ancora. Arriviamo al buco, entriamo rapidamente. Questa volta ho la torcia da testa nuova e Magda ha la mia pila. Il tunnel procede e noi con lui. Dritto dentro la Rocca per 50 metri, poi piega a destra. Al gomito c'è una porta arrugginita e devastata, dietro, dei gabinetti ormai inondati dall'umidità che gocciola dal soffitto. Riprendiamo il tunnel. Il soffitto a volta è coperto di stalattiti calcaree. Dopo un centinaio di metri c'è un budello, si gira a sinistra, poi a destra, poi c'è una porta, la varchiamo. Siamo nell'ultima stanza, li infondo c'è una porta d'acciaio. Da sotto arriva la luce, probabilmente fa parte dell'asilo. Sopra di noi sentiamo dei passi, il cemento armato rimbomba. Torniamo indietro facendo qualche foto.

13.45_Usciamo dal buco, corriamo bassi, attraversiamo la foresta, usciamo dalla mensa, andiamo a casa a mangiare che ci è venuta fame.

Jimbo

1 commento:

Anonimo ha detto...

non avendo niente da fare mi sono messo a spulciare il tuo blog e mi sto leggendo tutte le note e articoli :) sto imparando un sacco di cose (soprattutto ho preso spunti per eventuali video su come realizzarli) e non conoscevo tutte queste zone segrete di città alta e bergamo. mi metterò pure io magari con ste se avrà voglia a fare un po' di urban exploring :) a presto!
julian