lunedì 18 gennaio 2010

Antica sostanza per nuove forme

Questo video ha partecipato alla rassegna Walls and Borders, all'interno del Festival del Cinema di Torino 2009 ed è stato realizzato da una collaborazione tra Andrea Zambelli, Andrea Salimbene e me.
Il corto non si pone come obiettivo quello di rappresentare il Parkour nel suo svolgimento motorio. Piuttosto il tentativo è stato quello di mostrare, attraverso una sorta di percorso metaforico,  la tensione verso l'automiglioramento, la crescita personale ed il superamento degli ostacoli. Ciò che rende il parkour una disciplina.
Il montaggio e la regia hanno quindi privilegiato il trasporto emotivo e l'estetica a discapito dell'obiettività che a me sta tanto a cuore.. questo video è quindi totalmente al di fuori delle mie norme sull'etica nei video di parkour. Spero che non me ne vogliate e che possiate capire come, nella realizzazione di un video con questo particolare e arduo intento, io abbia dovuto trovare delle mediazioni.
La scelta di utilizzare l'Hagakure di Tsunemoto non è stata casuale, questo testo è sempre stato per me fonte di ispirazione e per la sua natura sintetica ed epigrafica si prestava perfettamente allo scopo. Dalla scelta del testo al titolo: per quanto possa cambiare la forma del contenitore, la sua utilità rimane nel fatto che è vuoto.
Buona visione.

http://www.youtube.com/watch?v=p3NIgzO0in8


2 commenti:

Meme ha detto...

incollo il commento fatto sul tubo:
"come sempre grande pathos micio ;)
traspare il viaggio introspettivo nel superamento di se stessi e la fatica nel farlo e nel continuare a farlo sopratutto!
un abbraccio e a presto in strada spero"

bello bello :D

tiamotiodio ha detto...

Bello. Punto.

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"Il montaggio e la regia hanno quindi privilegiato il trasporto emotivo e l'estetica a discapito dell'obiettività che a me sta tanto a cuore.."

Menomale Gato, perché questa scelta ci ha regalato un vero gioiellino!